Come si coltiva o come scoprire quale possa essere la nostra passione?.
Trovare la propria passione
Si può iniziare chiedendosi quello che ci rendeva felici da bambini prima che arrivasse la pressione dello studio o lo stress di scegliere che lavoro fare; ci aiuta a capire quali possano essere le passioni che ci motivano e ci danno energia.
Oppure si può allenare la creatività; infatti la creatività è una capacità. Non è una cosa innata, ma può essere coltivata e sviluppata.
Creare qualcosa di nuovo, partendo da ciò che già conosciamo, può essere la chiave per trovare la propria passione. Qualsiasi creazione coinvolge la passione, perché in genere tendiamo a creare qualcosa che amiamo, che ci dà piacere, che ci soddisfa. Allenare la propria creatività, quindi, può essere un modo efficace per trovare la propria strada.
La mia, ad esempio, è nata in modo molto casuale, ma se mi soffermo a pensare a quando ero bambina effettivamente ho avuto un periodo in cui adoravo tagliare pezzi di stoffa di stracci per ricavarne vestiti per le Barbie!
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In alcuni casi siamo scoraggiati perché ciò che ci piace fare richiede un investimento economico che non ci possiamo permettere. L’unica soluzione in questo caso è quella di decidere quali siano le proprie priorità!
Passione cucito!
Fortunatamente la mia è una passione che non richiede particolari circostanze per essere eseguita. Ho due macchine da cucire, un tavolo per tagliare la stoffa, attrezzatura utile per cucire e tanti, tantissimi tessuti.
Amo sedermi di fronte alla macchina da cucire; vedere quello che sono in grado di realizzare con le mie mani e la mia creatività mi da un’enorme soddisfazione.
Cucire è per me una valvola di sfogo, un momento in cui finalmente i mille pensieri che tutti i giorni mi assalgono si placano. Il rumore dell’ago che slitta e cuce veloce sulla stoffa è come un calmante per la mia mente e la mia anima.
Durante questa pandemia il cucito è stato la mia salvezza, sia per quanto riguarda il lato economico sia perché mi ha permesso di giorno in giorno di apprendere nozioni nuove.
Abiti da tutto il mondo
Il mio sogno sarebbe quello di poter aprire la mia boutique di abiti sartoriali realizzati con stoffe provenienti da tutto il mondo; se mi avessero chiesto un paio di anni fa quale fosse il lavoro che avrei voluto fare la mia risposta sarebbe stata la barista, tutta la vita. Come cambiano in fretta certe cose! Ero pronta a giurare che avrei sempre voluto lavorare dietro ad un bancone, perchè effettivamente amavo quel lavoro, amavo il contatto con la gente, la velocità e l’adrenalina dei servizi in piena stagione estiva. Finchè un bel giorno il mio corpo non ha più retto, e mi ha fatto capire chiaro e tondo che non era più disposto a sopportare quello stress. Mi sono dovuta fermare forzatamente per una decina di giorni, in piena stagione estiva.
Per non lasciarmi sopraffare dal senso di colpa verso le mie colleghe ho acquistato un bel po’ di stoffa e ho iniziato a cucire! Cucivo tutta la giornata, così da non dover pensare ad altro. La mia casa era piena di fili da imbastire sparsi per il pavimento, sopra al divano stendevo le fasce per capelli pronte da consegnare a chi me le aveva ordinate, agli stendini erano appese tutte le stoffe coloratissime che facevo asciugare al sole.
Sentivo che più avevo tra le mani il mio amato wax più energia riuscivo ad avere per affrontare la giornata.
In quei momenti mi sono resa conto che nonostante avessi sempre pensato di dover fare la barista, per via delle poche esperienze in altri settori, in realtà ero in grado di poter guadagnare anche grazie alle mie creazioni.
Questa idea di pseudo indipendenza lavorativa ha iniziato ad affascinarmi e ad incuriosirmi solo di recente, perchè prima di buttarsi nel mondo del “mettersi in proprio” bisogna pensarci non una, ma due e più volte. Un passo del genere richiede grande determinazione, enormi sacrifici e nessuna certezza; ed io non mi sento ancora pronta, diciamo che sono in fase di rodaggio.
“Può capitare che con il tempo l’entusiasmo nel perseguire la nostra passione possa svanire, ma il segreto per non far spegnere quella fiammella è alimentarla.”
Alcune passioni nascono per caso, altre le coltiviamo da quando siamo piccoli, altre ancora le perdiamo con il tempo ma se c’è una cosa che la passione è in grado di fare beh quella cosa è guarire! Guarirci dal tempo che corre veloce, dalla frenesia alla quale ci siamo dovuti adeguare nel vivere la nostra vita; guarirci facendo in modo che le nostre emozioni possano trovare una via di fuga attraverso quello che stiamo creando. Una cura silenziosa, ma efficace.
Può capitare che con il tempo l’entusiasmo nel perseguire la nostra passione possa svanire, ma il segreto per non far spegnere quella fiammella è alimentarla. Diverse volte ho pensato di non continuare a cucire, soprattutto perchè in alcuni periodi è capitato che avessi solo ordini di fasce per capelli. La routine rende tutto meno eccitante e in genere mi stanco facilmente della monotonia. Quando però decidevo di fermarmi e quindi non cucire per un po’, come per magia la mia mente riprendeva a sognare nuove creazioni; così ripartivo sempre con molto più entusiasmo.
Possiamo cercare di allontanarci, di non dedicare più tempo alle nostre passioni ma loro troveranno sempre il modo di uscire. Da creativa, con il passare del tempo, mi sono resa conto che più cercavo di allontanarmi più la creatività mi veniva a cercare.
Per esprimere i mille colori che ho dentro ho bisogno di creare! Tutte le parole di questo mondo non basterebbero a descrivere come mi senta quando ad esempio taglio una stoffa, o provo per la prima volta un vestito che sta prendendo forma.
Dammi una stoffa colorata e cercherò di mostrarti quanto amore io metta in quello che faccio, ma non chiedermi di spiegartelo perchè non ne sarei capace!
Giulia Fanton – in arte La Bizzara